David Grossman – Col corpo capisco

Col corpo capisco: la gelosia raccontata da David Grossman nel suo romanzo con la sua abituale scrittura controversa

Ho intrapreso la lettura di Col corpo capisco perché confrontandomi con altri lettori mi ha incuriosito la loro opinione su David Grossman e sul suo modo di scrivere. Se chiedete in giro alcuni vi diranno che non si riesce a leggere e altri, invece, che il gioco vale la candela. Ho preso Col corpo capisco perchè essendo una raccolta di due racconti ho pensato che come inizio (della mia conoscenza con quest’autore) fosse più soft rispetto ad un romanzo intero. Forse, però, non ho fatto la scelta migliore.

David Grossman Col corpo capisco
David Grossman e la sua scrittura controversa (AnsaFoto) – leggeremania.it

Sono due racconti lunghi – dicevo – pubblicati da Mondadori nel 2009: Follia e Col corpo capisco, che dà il titolo all’opera. Il primo vede come protagonista Shaul, un uomo che fa un viaggio in macchina con sua cognata Esti e le racconta della relazione che sua moglie Elisheva intrattiene da diversi anni con un altro uomo, Paul. Lui ne è al corrente, sa quando lei esce, dove va, quanto durano i suoi incontri con Paul e cosa fanno insieme, però confessa di non averla mai seguita o spiata. Lo sa e basta. Il suo sentimento di gelosia lo ha reso paranoico e quasi folle (da qui il titolo del racconto) e ha uno strano effetto anche su Esti, che ripensa ad episodi del suo passato ormai messi da parte e inizia, una volta per tutte, a farci i conti.

Col corpo capisco invece è il racconto che Rotem ha scritto sulla madre Nili e che legge a quest’ultima ormai morente. Le due si erano divise molto tempo prima perchè hanno sempre avuto un rapporto conflittuale. La storia, nello specifico, tratta dell’equivoco rapporto che Nili una volta ha avuto con un ragazzo affidatole dal padre perchè fosse aiutato a diventare uomo. Nili però era un’insegnante di yoga, quindi attraverso delle tecniche particolari ha insegnato al ragazzino quindicenne a conoscere il proprio corpo e, attraverso questo, a sentire il mondo intorno a sè. Il ragazzo tira fuori tutti i suoi problemi e affronta anche situazioni del suo passato.

Il difficile stile di David Grossman

La particolarità di questi racconti, comunque, è che entrambe le vicende sono ambientate in due spazi chiusi: Follia si svolge nella macchina di Esti in una notte, Col corpo capisco nella palestra di yoga dove lavora Nili. Sembra quasi che quel sentimento descritto così bene da Grossman, la gelosia, rimanga chiuso all’interno di questi spazi ma sia così forte da voler esplodere per diffondersi anche fuori. I protagonisti parlano delle loro storie per renderle concrete e non tenersele più dentro.

David Grossman Col corpo capisco
Come apprezzare il romanzo di David Grossman (AnsaFoto) – leggeremania.it

David Grossman ha uno stile difficile, quindi non credo sia una lettura adatta a tutti, soprattutto a coloro i quali nella lettura cercano svago. C’è una certa complessità anche nella struttura stessa delle frasi, specialmente nei discorsi diretti, dove spesso si fatica a capire se il personaggio parla o pensa, o addirittura se è il narratore che sta esprimendo qualcosa. Ciononostante l’opera si caratterizza per una notevole profondità, in particolar modo nella seconda parte. Mi ha colpito davvero il modo di Nili di conoscere il suo corpo e trasmettere la sua conoscenza al ragazzo tramite lo yoga.

Col corpo capisco è un libro che va letto con molta concentrazione, David Grossman non lascia spazio alle distrazioni. Perdere qualche pezzo significa perdere la visione d’insieme.

VOTO: 7

Gestione cookie