L’Agenzia delle Entrate lancia l’allarme per una nuova truffa: a cosa prestare attenzione e come difendersi da questi attacchi.
Al mondo dei social capita spesso e volentieri di imbattersi in truffe messe in piedi ad hoc per truffare cittadine e cittadini. Il modus operandi cambia, ma l’obiettivo resta sempre lo stesso. Sul web è facile incappare in situazioni del genere, i pericoli arrivano però anche su smartphone tramite e-mail o SMS.
L’Agenzia delle Entrate ha voluto in ogni caso fare alcune precisazioni, con tanto di comunicato stampa. Le modalità preoccupano un po’ tutti, specialmente alla luce delle tecniche in uso da parte dei malviventi.
Cosa sta accadendo
Il comunicato dello scorso 2 maggio ha invitato i contribuenti a fare grande attenzione ai falsi sms. In questi giorni, infatti, molti cittadini hanno ricevuto messaggi sul proprio smartphone in merito a presunti rimborsi del Fisco. La realtà è però ben diversa, da qui tutta una serie di precisazioni.
Ma cosa stanno ricevendo gli utenti? Si tratta di una campagna di falsi messaggi – fenomeno chiamato smishing o phishing – il cui scopo è quello di ottenere i dati personali mediante la compilazione di un form.
Lo scopo è quello di attirare l’attenzione dei malcapitati e invitarli a cliccare su un link che, però, porta ad una pagina falsa. Basta inserire i dati personali e le coordinate bancarie per ricevere il rimborso – così dicono – ma in realtà è tutto falso.
I consigli dell’Agenzia delle Entrate
A tal proposito, di conseguenza, l’Agenzia ha chiesto massima attenzione. Si invita a non cliccare su alcun link, così come non fornire credenziali d’accesso, coordinate bancarie o altri dati personali. La stessa cosa vale per eventuali telefonate ricevute: non bisogna dare alcun dato che possa supportare i malviventi nel compiere la truffa online. Il pericolo è sempre dietro l’angolo, informarsi può fare la differenza.
E per qualsiasi dubbio, inoltre, è bene attenersi alle comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate. Risulta opportuno consultare la pagina “Focus del phishing“, rivolgersi ai contatti presenti sul sito istituzionali oppure recarsi presso gli uffici di competenza territoriale. Le tecniche diventano sempre più subdole e per questo l’Agenzia ha deciso di creare un’apposita sezione, così da far conoscere a tutti i pericoli.