Il 17 giugno è stata fissata la scadenza per il pagamento di una tassa importantissima: ecco cosa fare per non incorrere in salatissime sanzioni.
Si avvicinano sempre di più le scadenze per il pagamento delle tasse annuali. Gli italiani sono chiamati dunque a fare tutti i conti necessari per essere in regola con il Fisco, temutissimo da tutti i cittadini.
Nonostante l’evasione fiscale sia un tema sempre caldo nel nostro paese, i furbetti delle tasse sono puniti severamente nel momento in cui vengono beccati. Parliamo di sanzioni che possono anche superare l’importo delle tasse dovute. Una in particolare deve essere pagata da quasi tutti gli italiani e la scadenza del pagamento è a breve.
La scadenza per il pagamento di questa tassa è stato fissato, per la precisione, al 17 giugno 2024, che quest’anno cade di lunedì. È in questo giorno che scade il termine per il pagamento dell’imposta municipale unica relativa alla proprietà di immobili o pertinenze, comunemente nota con l’abbreviazione Imu.
Per la precisione gli italiani sono chiamati a versare l’acconto Imu 2024. Quest’anno però si aggiunge una novità per i proprietari che si sono visti occupare abusivamente gli immobili: questi soggetti non solo non dovranno pagare la tassa, ma potranno anche chiedere un rimborso sui passati pagamenti.
La rivoluzionaria quanto attesa decisione è stata presa con la sentenza n. 60 del 18 aprile 2024 della Corte Costituzionale. Oltre ai proprietari di immobili occupati saranno disponibili ulteriori esenzioni fiscali anche a coloro che sono proprietari di un immobile nei Comuni colpiti da terremoti: come quello del 2012 in Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia o del 2016 in Centro Italia. Nel 2025, inoltre, i Comuni potranno avere la possibilità di inserire ulteriori esenzioni sul pagamento dell’Imu.
Intanto molti italiani dovranno segnarsi sul calendario la data del 17 giugno per il versamento dell’acconto Imu, in quanto il mancato pagamento dello stesso potrebbe causare gravi conseguenze. Il mancato o insufficiente versamento della tassa è infatti punito con una sanzione amministrativa pari al 30% di ogni importo non versato.
Chi dimentica per errore di pagare entro la data stabilita può ricorrere al ravvedimento operoso, ovvero al pagamento in ritardo della tassa con l’aggiunta di una sanzione decisamente inferiore rispetto alla regolare sanzione dell’Agenzia delle Entrate; il cittadino ha 90 giorni di tempo a partire dalla scadenza per avvalersi di questo utile strumento.
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