Caos all’interno dell’Agenzia delle Entrate: molte tasse già pagate sono nuovamente richieste. Ecco cosa sta accadendo.
Tutti gli italiani sanno bene che i controlli e gli accertamenti fiscali, nonché la gestione dei tributi, dipendono dall’Agenzia delle Entrate, una vera e propria agenzia fiscale della pubblica amministrazione italiana. L’Agenzia delle Entrate è stata istituita nel 1999 e ha anche compiti di servizi relativi il catasto.
Ne consegue che, visto il ruolo che svolge, quando i contribuenti italiani sono contattati via raccomandata dall’Agenzia delle Entrate non possono fare a meno che impallidire. In questi giorni, poi, la stessa Agenzia è finita nel caos e molti italiani stanno ricevendo comunicazione di pagare una tassa già pagata in precedenza. Ecco cosa sta accadendo nel dettaglio.
Qualche mese fa, per sottostare al piano di controllo di evasioni fiscali, l’Agenzia delle Entrate ha inviato numerose comunicazioni ai propri contribuenti. Fin qui nulla di particolare se non fosse per un errore di comunicazione commesso tra le varie piattaforme informatiche. L’Agenzia ha ricevuto, per questo motivo, numerose comunicazioni di rettifica da parte dei contribuenti che hanno regolarmente pagato la tassa.
In particolare la tassa richiesta da pagare una seconda volta è il bollo auto. L’Agenzia delle Entrate aveva inviato notifiche ai contribuenti che hanno partecipato alla sanatoria dei bolli arretrati: coloro che non avevano pagato il bollo dal 2016 di regolarizzare la propria situazione, versando solo la tassa senza sanzioni e interessi.
Tra le 300 mila cartelle inviate di recente, alcune sono corrette, recapitate a chi effettivamente non ha adempiuto al pagamento e deve quindi saldare il dovuto. Ma non tutte. In particolare la Regione Sicilia ha ricevuto un’ondata di richieste di correzione delle cartelle da parte dei contribuenti.
Ad oggi l’invio di richiamo per il pagamento del bollo auto sembra essere cessato, ma i residenti nella Regione Sicilia che hanno ricevuto questa comunicazione a febbraio, è bene che controllino prima di effettuare il pagamento. Il disguido è stato segnalato solamente dai cittadini siciliani.
In ogni caso, se è arrivata questa nuova raccomandata la prima cosa da fare è verificare se si è già provveduto a pagare la tassa: è quindi importante controllare i contri bancari o i documenti di pagamento per verificare il pagamento. Se il pagamento risulta non è necessario effettuare nessun altro pagamento. L’Agenzia delle Entrate sta già lavorando per correggere l’errore e annullare le richieste di pagamento inviate per sbaglio.
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