Paola Perego, ha svelato un racconto agghiacciante in diretta: la sua è stata una lotta dura e lunghissima.
Qualche tempo fa la conduttrice Paola Perego è stata ospite a Storie Italiane, il programma di Eleonora Daniele che da tempo va in onda su Rai 1. Nel salotto della Daniele sono arrivate le più eminenti personalità dello spettacolo italiano e inevitabilmente è arrivato anche il turno di Paola Perego, che alla collega conduttrice ha fatto una rivelazione scioccante, segreto mai raccontato che ha sconvolto letteralmente tutti. La Perego ha infatti raccontato di una sua lunga lotta personale, durata ben 30 anni.
Impossibile non conoscere Paola Perego: classe 1966, è stata una modella e poi conduttrice, sicuramente il suo lavoro principale che continua a portare avanti ancora oggi. I suoi esordi risalgono al 1982, quando iniziò a lavorare per Antenna 3 Lombardia. Da quel momento è stata tutta una strada in salita e Paola Perego non ha mai più abbandonato la tv. Dopo poco più di 10 anni di esperienza tra Fininvest e Telemontecarlo, nel 1997 sbarca a Mediaset e qualche anno dopo, nel 2003, approda finalmente anche in Rai.
Paola Perego, il racconto shock in studio: “Ho lottato per 30 anni”
Negli anni 2000 Paola Perego si è alternata tra Mediaset e Rai, stabilendosi poi ufficialmente in Rai dal 2010 alla conduzione di diversi format. La conduttrice è stata ospite a Storie Italiane nel 2021, dove ha raccontato di aver vissuto una lunghissima lotta contro gli attacchi di panico: “L’attacco di panico crea immobilità e paralizza ogni muscolo. Sei vulnerabile, puoi essere aggredito in ogni momento dal mostro invisibile. Sei angosciato, vivi male ogni secondo, sei sempre pronto al peggio. Qui nasce la paura della paura”.
Il primo attacco di panico è giunto a 16 anni, quando Paola Perego era in macchina con il suo fidanzato. Da lì il calvario: 30 anni di attacchi di panico, ansiolitici e tanta terapia: “L’attacco di panico è bastardo ed è legato alla poca conoscenza di sé”. La conduttrice ha continuato: “Provai a un certo punto a rompermi il braccio, sbattendolo contro il muro: non ce la facevo più, pensavo di combattere contro i mulini a vento e volevo sentire un dolore reale, in modo che qualcuno potesse riconoscere quel problema che io percepivo sul serio, non per finta, e curarmi”. Ha concluso raccontando: “Con la terapia giusta, sono uscita da questo incubo. Curarsi è faticoso, perché fare l’analisi non è una cosa semplicissima, bisogna scavare dentro di sé”.