Pensione 5 anni prima: INPS comunica la novità che fa felici gli italiani

Dall’Inps arriva una notizia che fa gioire gli italiani: da ora in poi si potrà andare in pensione con ben 5 anni di anticipo.

In pensione 5 anni prima: non è più un sogno, ora puoi farlo veramente. A comunicare la bella notizia è stata proprio l’Inps e migliaia di italiani stanno gioendo. Vediamo come funzionerà d’ora in poi il mondo delle pensioni.

pensione 5 anni prima
Ora puoi andare in pensione 5 anni prima -(foto Pixabay) (Leggeremania.it)

Legge Fornero addio: ora potremo andare in pensione 5 anni prima. A dare la lieta novella è stato proprio l’Istituto di Previdenza Sociale attualmente guidato dal nuovo direttore Gabriele Fava. La notizia tanto auspicata è, quindi, arrivata: da ora in avanti si potrà lasciare il lavoro 5 anni prima rispetto a quanto stabilito dalla legge Fornero.

Secondo la Fornero – che, comunque, resta ancora in vigore – la pensione è accessibile solo a coloro che hanno già compiuto 67 anni e che hanno versato almeno 20 anni di contributi. Non solo: è necessario anche aver maturato un assegno previdenziale d’importo pari o superiore a quello dell’assegno sociale che, nel 2024, corrisponde a 534,41 euro al mese.

Chi non soddisfa tutti questi tre requisiti dovrà continuare a lavorare in alcuni casi anche fino a oltre 70 anni. Ma la nuova comunicazione dell’Inps cambia tutto e rivoluziona il mondo delle pensioni.

In pensione 5 anni prima: ora puoi farlo

Non aspettare un minuto di più: ora puoi andare in pensione 5 anni prima rispetto a quanto è stato stabilito dalla legge dell’ex ministro Elsa Fornero. La notizia è arrivata direttamente dall’Inps. vediamo che cosa devi fare.

che cos'è la maggiorazione contributiva
In pensione 5 anni prima con la maggiorazione contributiva -(foto Pixabay) (Leggeremania.it)

Grazie alla maggiorazione contributiva puoi andare in pensione 5 anni prima. la maggiorazione contributiva è fruibile da varie categorie tra cui i lavoratori con un’invalidità certificata pari o superiore al 75%. Grazie alla maggiorazione contributiva al lavoratore vengono accreditati più contributi di quelli effettivamente versati.

In pratica 1 anno di contributi, per chi ha una disabilità almeno al 75%, vale 1,2. La maggiorazione può arrivare fino ad un massimo di 5 anni per chi ha lavorato per 25 anni dopo il riconoscimento dell’invalidità. La maggiorazione contributiva deve essere richiesta quando si presenta la domanda di pensionamento. E’ necessario allegare alla domanda tutte le certificazioni mediche ed il verbale della commissione che ha riconosciuto la percentuale di disabilità.

Questo comporta un vantaggio non da poco. Significa che, ad esempio, anziché accedere alla pensione a 67 anni, potrai smettere di lavorare ad appena 62. Nel caso della pensione anticipata ordinaria, invece, non dovrai aspettare di aver raggiunto la soglia contributiva richiesta di 42 anni e 10 mesi ma te ne basteranno 37 e 10 mesi. Insomma avrai 5 anni in più per goderti il tuo tempo libero e coltivare i tuoi hobby beneficiando della tua pensione che non subirà penalizzazioni.

Chi non ha alcuna invalidità può comunque riuscire ad andare in pensione 5 anni prima grazie alla pace contributiva. Da quest’anno, infatti, pagando di tasca propria, è possibile riscattare fino a 5 anni, anche non consecutivi, di “vuoti contributivi”. Deve trattarsi, però, di contributi versati dopo aver iniziato a lavorare: non valgono, dunque, servizio militare o maternità o anni universitari.

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