Non sempre i sintomi di malattie gravi si individuano facilmente, anzi spesso si confondono con condizioni comuni e dunque si rischia di più.
Il nostro corpo ci dà sempre dei segnali quando c’è un problema di salute, ma riconoscerli – a volte anche da parte dei medici – non è automatico.
Sicuramente l’approccio migliore è imparare ad ascoltare il nostro corpo e le reazioni a determinati stimoli, inoltre anche di non sottovalutare mai quando cambia qualcosa. Meglio una domanda in più da medico, quindi, che ignorare una situazione rischiando di subirne effetti gravi.
Attenzione a questi sintomi, possono sembrare disturbi banali ma sono anche la spia di una patologia fatale
Esistono alcune patologie che sono definite “subdole” poiché non si riconoscono istantaneamente; tra queste, la formazione di coaguli nel sangue, che danno origine alla trombosi venosa profonda.
Non parliamo dunque di coaguli superficiali, che invece proteggono la zona lesa da una ferita, ma di coaguli che si formano nelle vene profonde, vicino ai muscoli. Quando accade, come possiamo immaginare, la circolazione sanguigna viene compromessa, ma non solo: se i coaguli raggiungono organi vitali si può andare incontro anche a embolia polmonare.
Saper riconoscere la differenza tra un comune dolore agli arti o al petto dalla presenza di un coagulo di sangue che innesca la trombosi venosa profonda fa letteralmente la differenza tra la vita e la morte.
Gli esperti consigliano di valutare attentamente, ad esempio, un forte dolore a un braccio o a una gamba; inizialmente il dolore potrebbe sembrare “innocuo”, dovuto a uno strappo muscolare. Se però l’arto si gonfia, la pelle si arrossa e si ha una sensazione di calore nella parte dolorante è possibile che si tratti di un coagulo.
Il dolore al petto, che molti associano all’infarto, in realtà può anche essere la spia di una trombosi venosa profonda. La differenza tra l’attacco di cuore e il coagulo è che nel primo caso le “fitte” dolore si espandono al collo, alle spalle o alle mascelle, mentre nel secondo la respirazione diventa dolorosa e in maniera esponenziale ad ogni respiro.
Anche una tosse improvvisa, con sensazione di “fame d’aria”, con battiti accelerati e dolore al petto possono indicare un’embolia polmonare innescata dalla trombosi venosa profonda. In rari casi, quando l’ossigenazione del flusso sanguigno è compromessa, il soggetto può andare incontro a sensazione di vertigini e svenimenti. Dunque in presenza di uno o più sintomi sopra descritti il consiglio è di non aspettare e di approfondire con una visita specialistica.